Cinque anni e una strada già lunga alle spalle. Ma è il futuro a rappresentare un orizzonte sempre più ambizioso, ma soprattutto concreto. Dal 2013, l’associazione SOS, cioè Solidarietà in Oncologia San Marco-Zingonia, è un punto di riferimento all’interno del Policlinico San Marco per chi si trova di fronte a sfide dure. Con una missione chiara: «Conciliare l’eccellenza medica con la qualità della cura e dell’accoglienza della persona malata e dei suoi famigliari». Ed è con la concretezza che queste parole si sono tramutate in realtà negli ultimi anni: grazie all’entusiasmo dei volontari e alla generosità dei sostenitori, l’associazione ha potenziato l’ambulatorio psicologico gratuito dedicato ai pazienti e alle loro famiglie, ha attivato corsi di make-up per le pazienti per imparare a valorizzarsi e vedersi belle anche durante la malattia, ha portato avanti la fornitura di parrucche per pazienti sottoposte a chemioterapia, ha contribuito all’acquisto di medicinali oncologici o presidi sanitari non garantiti dal Sistema sanitario nazionale. 

Al fianco dell’associazione ora c’è anche l’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, che ha scelto di sostenerne le attività e i progetti attraverso i fondi raccolti con le attività del 2018. Società civile, mondo dell’economia, amicizia. Da pochi mesi, alla guida dell’associazione c’è Miro Radici, uomo che ha fatto la storia dell’imprenditoria bergamasca. È con generosità che l’impegno di SOS-Solidarietà in Oncologia San Marco-Zingonia guarda al futuro: tre anni fa, l’associazione ha lanciato il Premio «Marzia Kienle» – dedicato alla memoria della prima presidente, già docente all’Università degli Studi di Milano-Bicocca – che ogni anno tributa riconoscimento a dieci ricercatori under-35 attivi in strutture lombarde. «Il rapporto con l’Accademia è nato quest’anno. Giovanni Licini e tutto il direttivo dell’associazione ha apprezzato in particolare proprio il nostro Premio “Marzia Kiele” dedicato ai giovani ricercatori», racconta il dottor Andrea D’Alessio, responsabile dell’Unità operativa di Medicina interna e Oncologia presso il Policlinico San Marco di Zingonia. 

È coniugando la professionalità all’umanità che SOS ha saputo farsi apprezzare in questi anni: «Ammalarsi di tumore è un avvenimento traumatico che investe tutte le dimensioni della persona e non solo quella fisica. Comprendere a fondo quello che la persona vive e quale è l’impatto della malattia e delle conseguenti terapie sull’esistenza è un punto fondamentale per offrire ai pazienti il necessario supporto, aiutandoli ad affrontare al meglio questa delicata fase della vita e a gestire gli effetti collaterali delle terapie», spiega l’associazione. Valori che l’Accademia ha subito sposato: 

«Licini e altri sostenitori dell’Accademia hanno partecipato alla nostra serata di premiazione – aggiunge il dottor D’Alessio -, da lì ci siamo conosciuti: con entusiasmo ci hanno chiesto delle nostre attività, del rapporto che sappiamo instaurare con i malati, dei nostri obiettivi e delle nostre ambizioni. In un attimo, è nato un rapporto positivo di sostegno».

«Questa è un’associazione relativamente giovani, e come tutti i giovani ha voglia di fare strada», sorride Miro Radici, presidente di Solidarietà in Oncologia San Marco-Zingonia: «In questa realtà ci sono tanti ottimi medici che dedicano tempo e intelligenza per porsi al fianco dei malati di cancro, cercando di raffinare quotidianamente la ricerca scientifica. Senza tralasciare l’aspetto umano, perché la vicinanza e il supporto psicologico sono altrettanto importanti». Insieme, si può costruire un cammino vincente: «Nella medicina, soprattutto nel campo della lotta ai tumori, i progressi in questi anni sono stati senza dubbio significativi – sottolinea Radici -. C’è però un bisogno sempre costante di sostegno e di supporto economico ai medici e ai ricercatori: costruire un legame con una realtà preziosa, attenta e generosa come l’Accademia dello Sport è una garanzia per trovare nuove motivazioni e risorse».

Studiare, esplorare nuovi campi, intraprendere strade innovative. Solidarietà in Oncologia lo fa appunto anche grazie al «Premio Kienle»: «Una delle nostre mission è sollecitare i giovani affinché ci mettano tutta la loro preziosa intelligenza per migliorare e far crescere la medicina oncologica – conclude Radici -: la loro valorizzazione è la miglior garanzia per arrivare a risultati decisivi in questo campo».

«Essere presenti con l’aiuto in determinati settori medici non è facile». Da qui parte la riflessione di Giovanni Licini a nome dell’Accademia dello Sport, perché oltre all’aspetto medico c’è quello umano: «Nell’associazione Solidarietà in Oncologia abbiamo trovato valori umani elevatissimi, insieme a una competenza medica straordinaria. L’attenzione per il rapporto umano con il malati, l’innovazione e la ricerca scientifica in ambito oncologico, traccia una via fondamentale in questo campo. Si guarda al futuro, ed è un onore farlo insieme a medici di assoluto livello come Andrea D’Alessio , Antonello Quadri, e i loro collaboratori».