PREVENZIONE CANCRO


Secondo i dati dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Salute), le persone che ricevono ogni anno una diagnosi di cancro sono in continuo aumento. Tuttavia, le stime più recenti indicano anche che circa il 30 per cento dei tumori può essere prevenuto, semplicemente migliorando le proprie abitudini di vita, come ad esempio smettendo di fumare e mangiando in modo sano ed equilibrato, e sottoponendosi con regolarità a visite ed esami di controllo. Ma quali sono gli strumenti a nostra disposizione le strategie da seguire per prevenire il cancro? Ne parliamo con il dottor Andrea D’Alessio, responsabile dell’unità operativa di medicina interna e oncologica del Policlinico San Marco.

 

Dottor D’Alessio, quali sono i principali fattori di rischio d’insorgenza del cancro?

Il tumore, o per meglio dire i tumori non hanno un’unica causa, ma dipendono da tanti e diversi fattori, ciascuno dei quali può avere una maggiore o minore incidenza sul manifestarsi della malattia. Nello specifico quando si parla di cancro, i fattori di rischio vanno suddivisi in due categorie: quelli non modificabili, come il sesso, un particolare assetto genetico e l'età, e quelli modificabili, legati per esempio ai comportamenti.

Partiamo dai primi. L’invecchiamento è uno dei fattori principali e, infatti, buona parte dei tumori si sviluppa in tarda età. Tuttavia non è un valore assoluto, perché alcune di queste malattie possono avere un esordio già in giovane età. Un altro importante fattore è la familiarità, ovvero la maggiore predisposizione a sviluppare la malattia tra persone della stessa famiglia. Questo però non significa che, se ci sono stati casi di malattia in famiglia, allora tutti prima o poi si ammaleranno, ma solo che occorre prestare maggiore attenzione a seguire stili di vita sani e sottoporsi con regolarità ai controlli suggeriti dal proprio medico.

Tra i fattori modificabili rientrano invece le abitudini della vita quotidiana che possono aumentare le probabilità di sviluppare la malattia. In particolare fumo, abuso di bevande alcoliche, dieta ricca di grassi e zuccheri, sedentarietà, sovrappeso e obesità, esposizione al sole senza protezione, inquinamento ambientale sono i fattori che possono aumentare il rischio di insorgenza di un tumore.

 

In che cosa consiste la prevenzione quando si parla di cancro?

La prevenzione va considerata come la migliore arma che ciascuno di noi ha a disposizione per vincere il cancro. Nella quotidianità, questo si traduce nell’impegnarsi a seguire una serie di buone abitudini per mantenersi in salute e diminuire quanto più possibile le probabilità d’insorgenza della malattia. In particolare, sono due le categorie di prevenzione che ognuno può e deve cercare di mettere in atto: la prevenzione primaria e secondaria.

 

Come si attua la prevenzione primaria?

Lo scopo della prevenzione primaria è ridurre l'incidenza del cancro tenendo sotto controllo i fattori di rischio modificabili e aumentando la resistenza individuale a tali fattori. In altre parole, si tratta di modificare il proprio stile di vita, abbracciando tutte le buone abitudini che contribuiscono a aumentare il nostro benessere e migliorare la nostra salute. Ad esempio smettere di fumare, non eccedere con il consumo di alcol, praticare attività fisica in modo costante, non mangiare troppi cibi grassi ma seguire una dieta sana ed equilibrata, abbronzarsi con prudenza e avendo cura di mettere sempre la giusta protezione e, se possibile, scegliere di vivere in ambienti con un basso tasso d’inquinamento.

 

In cosa consiste invece la prevenzione secondaria?

La prevenzione secondaria invece ha come obiettivo quello di individuare lesioni precancerose oppure il tumore in uno stadio molto precoce, in modo da trattarlo in modo efficace e ottenere di conseguenza un maggior numero di guarigioni e una riduzione del tasso di mortalità. Lo strumento fondamentale della prevenzione secondaria è la diagnosi precoce, che si attua attraverso programmi di screening organizzati e aperti a tutta la popolazione. Si tratta quindi di esami condotti a tappeto su una fascia più o meno ampia della popolazione allo scopo di individuare la malattia prima ancora che si manifesti attraverso sintomi o segni. Esempi di screening sono la mammografia per il tumore al seno tramite, il Pap-test o HPV-test per il tumore della cervice uterina tramite, la ricerca del sangue occulto nelle feci per il tumore del colon retto e l’esame della prostata per l’ipertrofia prostatica benigna.